SALA DELLA MUSICA
BIBLIOTECA
Biblioteca De Sècly
PILATES SUITE
GIARDINO
TERRAZZA
BREAKFAST ROOM
GAMPER BAR
GALLERIA DELLE MAIOLICHE
LIVING
Il grande salone – un tempo la “Sala della Musica”- con le sue specchiere e console seicentesche, rinnova in chiave contemporanea l’idea di una wunderkammer per gli ospiti di Palazzo Luce. Le teste “laser cut” di ispirazione classica di William Kentridge dialogano con il delicato squarcio naturale della serie fotografica Jpg di Thomas Ruff, che si apre come una finestra immaginaria, e con l’installazione Cangiante 5, opera site specific di Giuliano Dal Molin che elimina il confine tra scultura e pittura. Sul pavimento, il grande tappeto di Joseph Kosuth, realizzato espressamente per il Palazzo, è dedicato alle parole della fiaba di Hans Christian Andersen I vestiti nuovi dell’Imperatore – molto amata dall’artista fin da quando era bambino.
Con le sue boiserie originali in legno bianco e i grandi divani a tasselli policromi di Brigitte Niedermair e Martino Gamper, è il luogo ideale per rilassarsi, leggere o gustare un the o un caffè. Una selezione di libri appositamente curata da Kings – Federica Perazzoli e Daniele Innamorato – è a disposizione degli ospiti: i volumi dedicati all’arte, al design, al cinema, alla fotografia, alla moda e al lifestyle possono essere consultati in questa e nell’altra biblioteca. Un delicato equilibrio di luce e colore avvolge questi spazi, dove non manca l’arte: dalla scultura Sottosopra di Ettore Spalletti, all’immersiva installazione site specific di specchi di Marzia Migliora, che evoca attraverso i riflessi il potere delle parole e del linguaggio.
Un tempo studio di Luigi de Sècly – intellettuale, giornalista e direttore della Gazzetta del Mezzogiorno – questa biblioteca, che affaccia sulla tranquilla corte interna, ne conserva le boiserie originali, in legno scuro, e la stessa atmosfera raccolta. È lo spazio perfetto per la lettura, approfittando anche dell’accurata selezione di libri dedicati all’arte, alla fotografia, al design, al lifestyle e alla moda, che Kings – Federica Perazzoli e Daniele Innamorato – hanno realizzato per Palazzo Luce: una biblioteca della creatività e dello stile, in tutte le sue forme, animata dalla presenza contemporanea delle sculture di Audrey Large, una forma interdisciplinare di design, che incontra le nuove frontiere del digitale. Nell’ambiente adiacente, illuminato dalle iconiche lampade LT8 di Osvaldo Borsani, troneggia il monumentale tavolo di maiolica: prezioso arredo originale ottocentesco, decorato con rappresentazioni delle stagioni, può ospitare fino ad otto persone. È qui si può scegliere di cenare, su prenotazione, assaporando piatti che rivisitano la tradizione salentina.
Situata al piano terra, con accesso diretto dal giardino mediterraneo del Palazzo, la Pilates Suite è l’area dedicata allo sport e al wellness. Negli spazi, progettati da Giuliano Dell’Uva Architetti, l’architettura antica convive con il segno contemporaneo, la pietra viva con Eliminato: tocchi di verde intenso, con l’arte e il design: dall’opera di Gianmaria Tosatti, ai Day Bed anni Cinquanta di Osvaldo Borsani, alle luci di Luigi Caccia Dominioni. I macchinari sono © Merrithew Stott pilates, di ultima generazione; ci sono attrezzi per l’allenamento funzionale e una sala massaggi con lettino C.O.D.E disegnato appositamente per Palazzo Luce. I prodotti spa sono Biologique Recherche. È disponibile, su prenotazione, una personal trainer certificata Stott pilates, per lezioni private o in coppia
Palme, banani, cycas, un melangolo antico, il profumo dei gelsomini, dei rampicanti, degli agrumi: il giardino mediterraneo di Palazzo Luce è un’oasi ombrosa, segreta, che s’affaccia, salendo le gradinate, con una vista sorprendente – che si apre poco a poco – sul Teatro Romano. Il verde lussureggiante e gli arredi Gio Ponti Casa & Giardino, creano il luogo perfetto per sostare, godere del panorama, lasciare indulgere lo sguardo e scoprire l’intervento on site dell’artista Michele Guido, ad affresco con inserti in ceramica, che abita naturalmente le arcate antiche.
Come un giardino tra i tetti, la straordinaria terrazza di Palazzo Luce offre una vista incomparabile di Lecce, immersa nel chiarore dorato, nei colori e nelle voci della città. Ombreggiata da tende che evocano suggestioni mediterranee, si accende con i colori delle ceramiche di ispirazione pontiana, dipinte a mano da Francesco de Maio su disegno di Dell’Uva Architetti, le stesse che nella piscina sfumano nei toni del verde, evocando i riflessi di uno specchio d’acqua naturale. Un salotto sospeso in cui rilassarsi, prendere un aperitivo al Bar Ponti Cielo, realizzato con i ciottoli di maiolica – gli stessi amati da Ponti e riprodotti in esclusiva per il Palazzo da De Maio – aspettando il tramonto oppure cenare, quando scende la sera, e la terrazza è rischiarata dal neon iridiscente, opera del maestro dell’arte concettuale Joseph Kosuth.
Luminosa e raffinata negli accordi cromatici dei verdi e nel contrasto grafico del bianco e nero, la Breakfast Room – al piano nobile – si affaccia sul giardino mediterraneo, a cui si può accedere direttamente attraverso una scala e si apre su un’intima terrazza-veranda, con le originali maioliche gialle. I tavoli con i caratteristici spicchi e la consolle sono stati disegnati da Martino Gamper e realizzati appositamente, come è esclusivo il décor del servizio di porcellana realizzato da Richard Ginori per Palazzo Luce. La colazione è a base di prodotti a chilometro zero, frutta fresca di stagione, deliziosa pasticceria leccese, yogurt e succhi di frutta naturali, uova, formaggi e tipico pane del luogo, appena sfornato. A rendere speciale la sala è il grande camino, realizzato con ciottoli di maiolica di De Maio, storico produttore delle ceramiche di Gio Ponti. Di Ponti sono anche gli arredi originali, divano e poltroncine, disegnati per l’Hotel Parco dei Principi di Roma negli anni Sessanta.
Ideato e disegnato da Martino Gamper, per Palazzo Luce, il bar è una vera e propria opera d’arte totale. Il gioco di colori pastello, le texture contemporanee, le superfici brunite specchianti, i riflessi luminosi del grande chandelier – arredo d’epoca del Palazzo – e delle luci eleganti come infiorescenze di Bethan Laura Wood, creano l’ambiente perfetto per sostare dal tardo pomeriggio e fino a mezzanotte, sorseggiando un cocktail.
Come un’intermezzo luminoso, la Galleria delle Maioliche permette l’accesso dalle suite alla Breakfast Room e – passando attraverso la seconda reception – agli altri ambienti di Palazzo Luce. Le maioliche gialle, originali primo novecentesche del Palazzo, caratterizzano questo spazio, enfatizzando la luce dorata, mediterranea che entra dalle finestre, che affacciano sulla corte, e dalla terrazza-veranda che dà sul giardino e offre una vista sul Teatro Romano. Le piante rigogliose, le poltroncine di José Zanine Caldas, compongono naturalmente un altro luogo ideale per sostare, leggere o semplicemente godere dell’atmosfera senza tempo.
Snodo centrale nei tanti percorsi che attraversano Palazzo Luce, il primo living rivela come uno scrigno i suoi tesori di arte e design: la scrivania che GIo Ponti disegnò per sua figlia Lisa, il raro specchio di ottone brunito e cristallo, di Ettore Sottsass per Santambrogio e De Berti, o il grande lampadario di sapore industriale di Konstantin Grcic, alle pareti l’opera di Vanessa Beecroft e il neon azzurro di Alfredo Jaar. Scendendo pochi gradini, si accede al salotto più grande, luminoso, lo spazio perfetto per rilassarsi prendendo un the o un caffe, immersi nei toni del blu: dalle poltrone di Ico Parisi, al design minimal del grande tappeto, alla struggente bellezza del mare come appare nella grande fotografia che ritrae una monolitica Capri, attraverso l’obiettivo di Francesco Jodice.